Guatemala – Un progetto di sicurezza alimentare per i maya

Guatemala – Un progetto di sicurezza alimentare per i maya

Un progetto per promuovere la sicurezza alimentare nelle comunità rurali e indigene maya prende il via in Guatemala. A raccontarcelo è la nostra Italian Dreamer Serena che lavora come Responsabile di Comunicazione della Sede AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) di San Salvador.

Il piano è stato lanciato venerdì 9 febbraio 2024 all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Guatemala. si chiama “AlimentAcción – Verso la sicurezza alimentare nelle comunità rurali e indigene maya, aumentando la disponibilità, l’accesso, il consumo e l’utilizzo adeguato di cibo sano, nutriente e variegato nelle famiglie con alta vulnerabilità alla malnutrizione cronica, con particolare attenzione a donne, bambini e persone con disabilità” ed è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), eseguito dall’Associazione Centro Orientamento Educativo (COE) in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, la Asociación de Cooperación para el Desarrollo Rural de Occidente (CDRO), la Asociación Vivamos Mejor e Atz’anem K’oj.

sicurezza alimentare guatemala

Un’iniziativa che mette al centro i bisogni della società guatemalteca nelle zone rurali e promuove l’opportunità di mettere in rete i diversi attori italiani, ONG e componente istituzionale, con quelli locali. Il costo del progetto ammonta a 1.748.530 euro per una durata di tre anni; l’obiettivo è contribuire a porre fine alla fame e a favorire il raggiungimento della sicurezza alimentare nelle comunità rurali e indigene maya dei Dipartimenti di Totonicapán e Sololá in Guatemala, con particolare attenzione alle persone con disabilità, donne, bambine e bambini.

Sicurezza alimentare: la situazione in Guatemala

Attualmente, infatti, in Guatemala si nota una prevalenza di malnutrizione cronica nei bambini sotto i 5 anni che è pari al 46,5%, più alta nelle zone rurali (53%) che sono abitate in prevalenza dalla popolazione indigena. I due Dipartimenti a cui si rivolge il progetto rappresentano medie rispettivamente del 70% e del 65,6%: dati che sono quindi ben al di sopra della media nazionale. Tra i soggetti più vulnerabili all’insicurezza alimentare vi sono, poi, le persone con disabilità che rappresentano il 10,2% della popolazione in Guatemala. Lo stato nutrizionale, che si deteriora progressivamente, può tra l’altro aggravare la condizione di disabilità e viceversa.

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L’iniziativa è finanziata dalla Cooperazione italiana per diversi motivi. Anzitutto, come riportato da AICS, per promuovere la produzione e il consumo di alimenti sani e sicuri. Il Guatemala è infatti una terra ricca di biodiversità e di conoscenze indigene: conservando le colture ancestrali si contribuisce alla sicurezza alimentare nonché alla valorizzazione della cultura e della saggezza maya, fortemente intrecciata con i cicli di semina e raccolta. Inoltre, in questo modo si vanno a sostenere le pratiche di produzione alimentare agro-ecologiche per un uso responsabile e sostenibile delle risorse naturali e per ridurre l’uso di sostanze chimiche che inquinano l’acqua e il suolo. Ancora, si incoraggia la partecipazione delle donne che producendo, comprando e cucinando gli alimenti svolgono un ruolo fondamentale per la salute nutrizionale della famiglia. Il progetto aumenterà la consapevolezza dei loro diritti nell’ambito della sicurezza alimentare e rafforzerà il loro sviluppo come agenti di cambiamento nella comunità.

Ma non solo, perché tali progetti sono appunto in grado di creare un contesto sociale accessibile e inclusivo per le persone con disabilità, incoraggiando la loro partecipazione e valorizzando le loro competenze in materia di cibo e nutrizione. Infine, si prende cura della salute di bambine e bambini, la cui buona crescita dipende da una dieta sana, varia e nutriente.

Sicurezza alimentare e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

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“AlimentAcción” promuoverà dunque la produzione e il consumo di alimenti sani, nutritivi e biodiversi, applicando pratiche agroecologiche e creando un ambiente inclusivo per donne e persone con disabilità, con l’intento di rafforzare la loro partecipazione come agenti di cambio all’interno delle loro comunità. Un’azione, questa, fondamentale per chi si occupa di cooperazione: a testimoniarcelo era stato anche Piero, cooperante in Bolivia, Guinea Bissau e Mozambico.

Il progetto tocca ben quattro obiettivi di Sviluppo Sostenibile: il 2 (sconfiggere la fame), il 5 (parità di genere), il 10 (ridurre le disuguaglianze) e il 13 (lotta contro il cambiamento climatico). “AlimentAcción” durerà dal 2023 al 2026 e come risultati attesi ha, riassumendo: la promozione di sistemi di produzione alimentare familiare sostenibili, agroecologici e biodiversi, adattati al contesto locale e alla variabilità del clima; l’implementazione di pratiche nutrizionali sane e la partecipazione a un programma di sicurezza alimentare inclusivo da parte delle famiglie rurali con alta vulnerabilità alla malnutrizione cronica, adattato al contesto locale e con un monitoraggio nutrizionale rafforzato; infine il rafforzamento della partecipazione delle donne e delle persone con disabilità nei processi relativi alla loro sicurezza alimentare e nutrizionale secondo un approccio basato sui diritti.

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